Decreto Balduzzi, anche Fimmg Formazione boccia le proposte delle Regioni

Rassegna Stampa


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Decreto Balduzzi, anche Fimmg Formazione boccia le proposte delle Regioni

05/09/2012


Anche i medici delle scuole di formazione in Mg bocciano gli emendamenti delle Regioni al decreto Balduzzi e al riordino dell’assistenza territoriale disegnata dall’articolo 1. Nel mirino, in particolare, due proposte: quella che abolirebbe il rapporto ottimale (lasciando soltanto un massimale definito liberamente da ciascuna amministrazione) e quella che consentirebbe l’immissione dei medici del Ssn nei ruoli di Mg e Pls. «Di fatto» è il commento di Giulia Zonno, vice-coordinatrice nazionale di Fimmg Formazione «viene a mancare ogni certezza sul nostro futuro lavorativo. Le Regioni ci costringono al precariato a vita».

Queste stesse considerazioni sono state affidate a una lettera che la sigla dei medici in formazione ha inviato al presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco, e al segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo. E nella quale si riassumono i timori per lo scenario che si verrebbe a realizzare se le proposte degli assessori regionali fossero raccolte dal Governo: massimali troppo alti ridurrebbero la disponibilità di zone, il libero accesso dalla dipendenza metterebbe i giovani delle scuole di formazione in fondo alla lista. «Come si può chiedere a tanti professionisti di studiare e formarsi per un diploma riconosciuto dalla normativa europea» si legge non a caso nella lettera «se le regioni italiane potranno far accedere qualunque medico altrimenti formato secondo regole di cui si auto doteranno? Se alla generazione attuale si sta procrastinando la possibilità di andare in pensione, alla nostra si nega l’accesso lavorativo e con questo la possibilità di costruire il proprio futuro».

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