Fimmg Formazione, scongiurata l’atrofia della MG, fa chiarezza sulle vicende della Legge di Stabilità

Fimmg Formazione, scongiurata l’atrofia della MG, fa chiarezza sulle vicende della Legge di Stabilità

20/12/2015


fimmg formazione

La querelle sugli emendamenti al D.d.L. Stabilità 2016 inerenti la graduatoria unica nazionale per le specializzazioni universitarie e i corsi di formazione in medicina generale, si è conclusa con un nulla di fatto, e ha avuto come unico effetto tangibile quello di palesare ancora una volta l’assenza di volontà di investire concretamente sulla formazione specifica in medicina generale e, di conseguenza, sul futuro del nostro SSN.

La storia del mancato finanziamento alla formazione in Medicina Generale nella Legge di Stabilità 2016 (Atto del Senato 2111; Atto della Camera 3444) incomincia ad ottobre tra le stanze di palazzo Madama. La partita iniziò nel peggiore dei modi: infatti fin dall’inizio non era stato previsto nessun finanziamento per la formazione specifica in medicina generale. In quella sede lasciavano qualche briciolo di concreta speranza solo le parole scritte nel rapporto della Commissione Igiene e Sanità del Senato, per l’anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018, dove emergeva l’auspicio che si verificassero “interventi per i contratti di Formazione Specifica in Medicina Generale”. Nella pratica gli unici fondi stanziati furono quelli per la stabilizzazione dei 6000 contratti di formazione specialistica Universitaria. Curiosamente però al Senato vennero presentati altri due emendamenti: il primo 17.0.10 proponeva di trasferire il costo dell’assicurazione infortuni e RCP dal corsista alle aziende sanitarie dove viene svolta la formazione e di istituire un osservatorio nazionale ed osservatori regionali per il monitoraggio della qualità della formazione specifica in Medicina Generale, il secondo 17.0.18 puntava a modificare il comma 11 dell art. 19 della legge n. 448 del 2001 che tratta di incompatibilità; già allora entrambe le proposte furono giudicate inammissibili dalla commissione bilancio del Senato.

A fine novembre la partita si spostò quindi alla Camera, dove furono presentati ben 4 emendamenti 3444/VII/1.20, 17.185 – 17.186 – 17.187. Il primo è il famoso emendamento finalizzato alla adozione della graduatoria nazionale che è stato infine ritirato dopo un lungo confronto; degli altri tre emendamenti, uno era essenzialmente identico a quello presentato (e dichiarato inammissibile) al Senato che puntava a trasferire il costo dell’assicurazione dai corsisti alle aziende dove si effettua il tirocinio e la modifica del noto comma 11 dell’art.19 della legge 448/2001. Gli altri due emendamenti, identici tra loro nella sostanza, erano stati scritti per apportare un aumento della retribuzione lorda del corsista dagli attuali 11.600 € a 25.000 €. Nonostante la bontà apparente degli emendamenti presentati, l’unico che é stato seriamente preso in considerazione, e poi alla fine ritirato, é purtroppo solo quello sulla graduatoria nazionale.

Appaiono quindi evidenti alcune anomalie: la prima è che un emendamento già dichiarato inammissibile al Senato venga nuovamente presentato alla Camera, la seconda è che una borsa di studio di 25.000€/anno (2083€/mese), per quanto tale cifra possa risultare attraente, appare del tutto discrepante rispetto all’attuale contesto economico italiano. Alla luce di tali considerazioni, appare chiaro che tali emendamenti fossero, purtroppo, solamente “specchietti per le allodole”. La conferma la troviamo nell’iniziale piano di bilancio per la stabilità dove emerge che NON erano stati predisposti fondi per la formazione in medicina generale ma SOLO per le specializzazioni universitarie. Dunque ci chiediamo, perché le varie associazioni autoreferenziali non si sono unite alla voce di FIMMG Formazione quando si sono chiesti maggiori investimenti anche per la medicina generale? Certamente chiedere al Governo di riesumare gli emendamenti accantonati (come hanno fatto altre associazioni) sarebbe sembrata una strategia corretta agli occhi dei meno informati, ma viste le disposizioni iniziali del Governo, era purtroppo ragionevole supporre che sarebbe sopravvissuto solo l’emendamento per la graduatoria nazionale. L’emendamento superstite, sul concorso unico nazionale, ad un certo punto infatti, sembrava addirittura gradito alla politica essenzialmente perché i costi di tale provvedimento sarebbero stati esclusivamente a carico dei “ricchi” corsisti.

Probabilmente i sostenitori degli emendamenti accantonati volevano unicamente tutelarsi agli occhi dei colleghi, dal momento in cui la tanto agognata graduatoria nazionale avrebbe portato alla luce i gravi danni a spese del medico in formazione e dello stesso corso di medicina generale. Nessuna considerazione è stata fatta sinora in merito al tasso d’abbandono che si sta verificando attualmente nelle scuole di specializzazione con il concorso nazionale: accade che alcuni neo-specializzandi a distanza di un anno abbandonino la borsa di studio in favore della scuola prescelta per il passaggio da una sede all’altra; tale evenienza sarebbe stata amplificata per il CFSMG vista l’esiguità della borsa di studio determinando un’ulteriore perdita di contratti nonché un’ulteriore de motivazione ad intraprendere la formazione in medicina generale.

A differenza di altre associazioni, abbiamo evitato proclami e rivendicazioni, ci siamo posti queste domande e ci siamo impegnati affinché non fosse inferto l’ennesimo e durissimo colpo alla qualità della vita dei corsisti in Medicina Generale.

Per quanto riguarda il tema della “Formazione Territoriale” urge una considerazione: il titolo di formazione specifica ha una forte connotazione europea e tale dovrà sempre rimanere. Per questo motivo i principi della Medicina Generale promossi Wonca, spendibili world-wide, sono parte integrante dell’attuale formazione. Parallelamente a questi però si deve affiancare anche la formazione rivolta a quelle competenze territoriali che definiscono l’essenza stessa della professione di medico di medicina generale. Si prendano ad esempio l’organizzazione dei Dipartimenti di Cure Primarie e delle reti di cure palliative, delle competenze Ospedaliere-Universitarie locali di riferimento: queste sono un valore aggiunto, non un ostacolo da superare nella rincorsa ad un titolo che comprenda unicamente il “pacchetto” di competenze spendibili in tutta Europa.

FIMMG Formazione, infatti, è rappresentativa dei corsisti italiani, è capillare su tutto il territorio nazionale e può contare sulla fiducia di oltre 2000 medici che consapevolmente hanno aderito al settore. Il valore politico della “delega sindacale” è garantito dall’assoluta chiarezza di intenti espressi su tutti i canali ufficiali di comunicazione. E’ segno di grande sfiducia verso gli stessi colleghi ritenere che un medico si iscriva ad un’organizzazione sindacale solo per stipulare una polizza assicurativa: il mercato è ampio e quella proposta attraverso FIMMG, seppur di sicuro valore sia per le garanzie che per le basse tariffe, non è l’unica offerta assicurativa disponibile. Le iniziative locali di supporto dell’incontro tra domanda e offerta sul tema delle sostituzioni rappresentano solo il tentativo di favorire l’incontro tra i professionisti e di far in modo che le sostituzioni possano raggiungere preferenzialmente il corsista affinché siano per lui, oltre che un’occasione di guadagno, anche un momento di crescita culturale. Le altre OO.SS. della medicina generale potrebbero trarre spunto da queste iniziative e fornirne di analoghe anche per il loro iscritti.

FIMMG Formazione auspica che vi sia in tempi brevi una concreta e razionale, valorizzazione del Corso di Formazione in Medicina Generale, un miglioramento delle condizioni economiche dei corsisti e finalmente una adeguata tutela della gravidanza e della malattia. In tal senso questa O.S. si impegna affinché il 2016 sia l’anno delle riforme della medicina generale partendo dalla formazione.

Link di riferimento:

Emendamento “unificare anche per finalità di RISPARMIO i concorsi in medicina tra generale e specialistica”

Proposte bocciate:

DISEGNO DI LEGGE RECANTE DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE E PLURIENNALE DELLO STATO (LEGGE DI STABILITÀ 2016):