Abolizione della soglia di 60 punti al Concorso di Medicina Generale

Abolizione della soglia di 60 punti al Concorso MMG: l’accesso rimarrà meritocratico, ma nessuna borsa andrà sprecata. Necessaria una riforma del Core Curriculum.

Abolito il punteggio minimo dei 60 punti per il concorso MMG. E’ quanto deciso dal Ministero della Salute che nella giornata del 29 Ottobre, con un Decreto Ministeriale, ha abolito il punteggio minimo per accedere al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale. Proposta che per primo il Segretario Generale della FIMMG Silvestro Scotti aveva lanciato in occasione del 78° Congresso Nazionale del Sindacato. “Un atto che riduce la disparità fra i concorsi SSM e MMG” sottolinea la Segretaria del Settore Formazione, Erika Schembri, che già in occasione del Congresso aveva manifestato il pieno appoggio alla proposta. E nella giornata di ieri anche il Ministero pare abbia dato loro ragione.

“Da i dati derivati degli scorrimenti – spiega Schembri – in alcune Regioni il punteggio minimo impediva di fatto di coprire gli interi posti assegnati per il Corso di Formazione in Medicina Generale, lasciando incomplete intere annualità e portando alla perdita di borse, come già accaduto per il triennio 2020/23. Questo significava perdere i fondi assegnati per quel posto rimasto eventualmente vacante e contestualmente disporre in futuro di un Medico di Medicina Generale in meno rispetto al fabbisogno di quella Regione. Quest’anno, con l’ampliamento del numero di borse di Formazione Specifica e delle Specializzazioni, il problema sarebbe stato ulteriormente esacerbato con il rischio reale che la carenza di medici potesse diventare una pretesto per inaccettabili proposte di sanatoria con l’accesso al ruolo di Medico di Medicina Generale senza alcuna Formazione Specifica.

“Una decisone necessaria, figlia di questo tempo – continua Schembri – in cui la carenza cronica dei medici di medicina generale aggravata dalla pandemia di Sars-Cov2 rischia di lasciare scoperti molti territori di una assistenza sanitaria di prossimità. Non possiamo permettercelo, nell’interesse dell’intera collettività. Viene ad ogni modo mantenuta la meritocrazia del concorso, in quanto chi parteciperà al test con una buona preparazione avrà chiaramente maggiore possibilità di accedere al CFSMG. Mi spiego meglio: se vengono messi a bando 80 posti è chiaro che i primi 80 candidati che totalizzeranno un punteggio più elevato acquisiranno quelle borse. Il prossimo passo per evitare la perdita di borse sarà lo scorrimento continuo della graduatoria di merito senza il limite dei 60 giorni.”

Eliminare il punteggio minimo di 60 non significa svalutare il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale – fanno sapere dal coordinamento nazionale del settore Formazione – analogamente a quanto già avviene nel concorso SSM in cui non esiste un punteggio minimo per essere idonei.

“E’ una formazione di qualità – conclude Schembri – a definire e qualificare il futuro medico di medicina generale, non di certo un test di accesso. La vera sfida, obiettivo di questa segreteria, sarà quella di riformare l’intero corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, introducendo finalmente il Core Curriculum e una vera e propria formazione-lavoro, puntando su una formazione che tenga in conto anche delle strumentazioni diagnostiche di primo livello che, si spera, entreranno ben presto nel nuovo studio del Medico di Medicina Generale.