Formazione-lavoro e medicina generale: via libera della Camera all’emendamento al DL Riaperture

di Erika Schembri (Segretario Nazionale FIMMG Formazione)

Il grande impegno nonché l’importante contributo che il settore Formazione di FIMMG ha dimostrato in questi mesi ha dato i suoi frutti. In attesa della conversione in legge, questo emendamento al DL “Riaperture”, già approvato alla Camera e ora in attesa al Senato, rappresenta un ulteriore passo per la Formazione-Lavoro, iniziata nel 2012 con la Legge Balduzzi e concretizzatasi per la prima volta nel DL Semplificazioni del 2018.

L’articolo 9 del DL 135/19, con questo emendamento, permetterà ai Medici in Formazione Specifica in Medicina Generale di “partecipare all’assegnazione degli incarichi convenzionali di cui all’Accordo Collettivo Nazionale” fino al 31 dicembre 2024.

Ma c’è di più: le ore di attività convenzionali saranno considerate come ore di attività pratica, da computare nel monte ore previsto dal. D.Lgs. 368/99. Questo ovviamente non è da intendersi come sostitutivo dell’attività formativa “tradizionale”, ma come evoluzione dell’ormai obsoleto tirocinio osservazionale previsto dalla vecchia legge del ’99, permettendo una formazione più professionalizzante e concreta, nel rispetto del raggiungimento degli obiettivi formativi specifici.

Viene dunque introdotta un’altra novità rispetto al 2019: in considerazione dell’estrema carenza di medici – che di recente ha portato a misure emergenziali anche drastiche, come l’aumento del massimale obbligatorio (come dichiarato nel precedente comunicato https://fimmgformazione.org/newsletters/comunicato-fimmg-formazione) – sarà possibile aumentare il limite a 1.000 assistiti, limitatamente agli incarichi di titolarità assegnati ai medici in formazione come carenze residue (i cosiddetti incarichi temporanei).

Comprendiamo le perplessità di alcuni sul rischio che questo limite possa essere eccessivo, ma l’introduzione della figura fissa di un tutor di Medicina Generale (la cui anzianità richiesta scende dai 10 ai 5 anni), a gran voce richiesta anche nell’ultima mozione al Consiglio Nazionale, sarà un supporto rilevante per il Medico in Formazione, nonché uno stimolo al confronto e all’apprendimento continuo.
Riteniamo comunque che questo aumento debba, come previsto dalla normativa, essere attuato solo in caso di effettiva carenza, e solo su base volontaria del Medico in Formazione che lo riterrà sostenibile.

Siamo dunque soddisfatti in quanto questo emendamento rappresenta una svolta nel percorso di riforma del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, ma siamo consapevoli che non sia un traguardo. Nonostante gli sforzi attuati da più di 15 anni, manca ancora un Core Curriculum uniforme e aggiornato e, sebbene la stessa legge del ’99 prevedesse una definizione degli obiettivi formativi minimi, ad oggi non abbiamo ancora una normativa nazionale in merito. Il nostro percorso di riforma della Formazione Specifica potrà dunque ritenersi completo solo quando riusciremo ad ottenere una formazione di qualità, completa, aggiornata e uniforme in tutte le Regioni e Province Autonome.

Link all’articolo intervista di DoctorNews.