INCOMPATIBILITÀ USCA, L’ALLARME DI FIMMG FORMAZIONE: INACCETTABILE SFRUTTARE I COLLEGHI COME RISORSE A SCAPITO DELLA LORO CARRIERA.

SCHEMBRI: UNICA SOLUZIONE CONTRATTUALIZZARE COME FUNZIONE ORARIA DIURNA DELL’ASSISTENZA PRIMARIA CONVENZIONALE, MA NECESSARIO UTILIZZARE TUTTI I FINANZIAMENTI STANZIATI

Le USCA sono ufficialmente terminate il 30 giugno 2022, come previsto dalla proroga della legge di bilancio, eppure diverse Regioni hanno deciso di prorogare il servizio. Certo, l’impennata dei contagi potrebbe sembrare una giusta motivazione, ma le condizioni dei nuovi contratti hanno subito fatto scattare l’allarme: non solo in alcune regioni sono state proposte retribuzione dimezzata a fronte di un raddoppio delle mansioni (monitoraggio pazienti COVID, ormai pienamente gestiti dai Medici di Medicina Generale, RSA, Pronto Soccorsi, vaccini e altri servizi distrettuali, ma anche tamponi e altri compiti infermieristici), ma il fatto più grave riguarderebbe l’inquadramento contrattuale proposto, che risulta ormai incompatibile con l’iscrizione al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale.

“La compatibilità del servizio USCA era garantita ai Medici iscritti al Corso dall’articolo 4-bis del DL Cura Italia, prorogato dalla Legge di Bilancio fino al 30 giugno 2022. Con questa normativa veniva infatti derogata l’incompatibilità prevista dalla legge 368/99, che regolamenta a livello nazionale il nostro Corso di Formazione Specifica” commenta la Segretaria Nazionale di FIMMG Formazione, Erika Schembri, che specifica come “essendo decaduta tale deroga, e non essendo le USCA regolamentate nell’ACN della Medicina Generale, risultano dal 1° luglio assolutamente incompatibili per i Medici in Formazione Specifica. Eppure, stiamo ricevendo centinaia di segnalazioni in tutta Italia da colleghi a cui è stato proposto dalle aziende sanitarie di firmare nuovi contratti al di fuori dell’ambito convenzionale, l’unico compatibile per legge”.

“È inaccettabile che le Regioni arrivino al punto di proporre un incarico incompatibile ai giovani colleghi in formazione pur di coprire le loro carenze nella programmazione e nell’organizzazione del servizio, andando ad aggravare ulteriormente la situazione delle attività ordinarie già in sofferenza. Se i colleghi accettassero, rischierebbero in futuro di avere verifiche con la concreta possibilità di vedersi annullato il titolo specialistico acquisito con fatica e rinunce.”

FIMMG Formazione prosegue quindi evidenziando la soluzione che metterebbe al riparo i colleghi dal rischio di incompatibilità: “È il momento di pensare al di là di proroghe temporanee e normative emergenziali; serve un confronto immediato per proteggere i colleghi e al tempo stesso garantire l’assistenza sanitaria territoriale. L’ ACN prevede la definizione di attività orarie di Assistenza Primaria anche nella fascia diurna feriale; espletare tale funzione all’interno di questo inquadramento contrattuale permetterebbe di superare l’incompatibilità, garantendo le giuste tutele ai colleghi che potrebbero continuare a lavorare sul territorio con un’attività sinergica e complementare ai Medici di Medicina Generale. È impensabile però continuare a finanziare nuovi servizi attingendo esclusivamente alle esigue risorse del Fondo della Medicina Generale: la legge di bilancio prevede quasi 50 milioni per i medici dipendenti delle cosiddette UCA per il 2022, e più di 71 milioni all’anno fino al 2026.”

Scarica comunicato qui.CS_Formazione su USCA