Rassegna Stampa
Il 7 e l’8 giugno convegno FIMMG a Gualdo Tadino. Milillo: no a formazione di serie B
27/05/2013
Riprogrammare il percorso di formazione dei giovani medici di famiglia assicurando un numero adeguato di borse di studio, remunerazioni più alte e un più rapido accesso ai corsi. Se ne discuterà il 7 e 8 giugno a Gualdo Tadino nel secondo convegno organizzato dalla Fimmg nello stabilimento umbro dell’azienda Rocchetta. Previsti gli interventi del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, del presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e di Renato Balduzzi che come ministro della Salute del governo Monti ha varato lo scorso settembre la riforma della medicina territoriale. Il dibattito verrà aperto da un saluto del sindaco di Gualdo Tadino, Roberto Morroni.
“I tempi morti, precedenti e successivi al tirocinio triennale portano il tempo che passa dalla laurea alla professione a circa 6-7 anni – dichiara il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo -. Non solo. C’è anche il problema dell’entità delle borse di studio, anch’esse meno soddisfacenti sul piano economico rispetto a quelle degli universitari. Esiste inoltre un alto rischio di precariato. Rispetto a quanto abbiamo evidenziato lo scorso anno, la situazione si è inasprita. I problemi non sono stati risolti e ad essi si è aggiunta la riduzione del numero di borse di studio. Rischiamo che nei prossimi anni i medici di famiglia siano insufficienti. Alcuni servizi potrebbero restare scoperti proprio in una fase in cui si punta al potenziamento della medicina del territorio”. Ogni anno in media escono dai corsi circa 800 nuovi medici di medicina generale. Secondo Milillo la formazione è considerata “di serie B ma dovrebbe ricevere la massima attenzione da governo e Regioni”. Nel 2012 i posti disponibili per i corsi di formazione specifica erano 981 contro i 924 del 2013. Oltretutto, sottoliena Giulia Zonno, coordinatrice di Fimmg Formazione, “sono diversamente distribuiti fra le Regioni senza criteri razionali”. Lo scorso anno, proprio dopo il confronto di Gualdo Tadino, su iniziativa del ministro della Salute venne aperto un tavolo di lavoro presso il ministero per studiare il sistema di garantire ai medici tirocinanti uno stipendio che permetta di dedicarsi serenamente alla professione. L’ultima riunione risale a febbraio ed ora Fimmg sollecita di riprendere l’esame delle proposte. “Formare bene un medico oggi significa avere domani circa 1500 pazienti ben seguiti. Un investimento garantito in termini di politica economicosanitaria”, osserva Milillo. Il percorso del tirocinio triennale è, secondo Fimmg, rallentato dai “tempi morti”.
Fonte: Corriere dell’Umbria