Legge stabilità, Zonno (Fimmg Formazione): scampata una storica fregatura, salvato il nostro futuro

Rassegna Stampa


Legge stabilità, Zonno (Fimmg Formazione): scampata una storica fregatura, salvato il nostro futuro

18/11/2013


Ancora una volta si è verificata la pioggia di emendamenti dell’ultimo minuto, improvvisati e in alcuni casi pericolosi per la Formazione ed il nostro futuro professionale.

In gran parte si tratta di interventi estemporanei, non sostenuti da una riflessione rispetto a programmazione e pianificazione delle necessità del sistema. Gli emendamenti che hanno riguardato la formazione, non proponendo coperture economiche a compenso, apparivano e si sono poi dimostrati essere le solite marchette che i singoli o i gruppi politici fanno per dire “io ci avevo provato” o per il piacere della gloria del momento in assenza di risultato.

L’emendamento proposto dall’on. Sacconi, che dimostrava sensibilità e attenzione nei confronti di chi ha un reddito basso al limite della soglia di povertà, è stato dichiarato inammissibile.

Questo provvedimento avrebbe ripercorso la soluzione della detassazione della borsa proposta nella primavera del 2012 per le borse di studio inferiori ai 11.500 euro avanzata con il DdL n.5109, approvato dal Senato e poi emendato per mantenere lo status quo (borse di specializzazione e dottorati detassati e borsa in formazione specifica in MG tassata IRPEF). Emendamenti allora voluti e sostenuti da associazioni che si vantano di tutelare gli interessi dei medici in formazione in MG, appoggiando invece provvedimenti legislativi penalizzanti. L’importo esiguo della borsa, 11.600 euro lordi/annui, pone come ben sappiamo i medici in Formazione Specifica in Medicina Generale in seria difficoltà, condizione gravata dagli inaccettabili ritardi nell’erogazione delle stessa più volte verificatisi nelle regioni in piano di rientro.

Difficile quindi valutare positivamente emendamenti che non tengano conto della differente provenienza dei fondi necessari per pagare le borse dei colleghi in Formazione Specifica in MG: i capitoli di spesa sono distinti da quelli della formazione specialistica e i finanziamenti per le borse in MG sono soggetti a rendicontazione, fattore che determina i ritardi nelle regioni i cui bilanci sono in negativo.

Tali emendamenti, pur chiedendo di “incrementare la disponibilità finanziaria prevista per i contratti di formazione specialistica per i medici”, non avrebbero mai portato ad un aumento delle borse in MG.

Inoltre, trattandosi di una legge di stabilità, non era pensabile che fossero accettati emendamenti che proponevano di rendere la Formazione Specifica in MG una specializzazione, senza che fosse indicata esattamente la copertura finanziaria per il raddoppio delle 2700 borse attualmente erogate in un anno. Emendamenti simili dovrebbero suscitare preoccupazione, perché rischiano, se approvati, di allontanare la formazione in MG dal territorio e dalle Regioni, con inevitabile svantaggio formativo, per consegnarla all’Università come specializzazione sottopagata e di serie B. Si aprirebbe inoltre la strada per l’individuazione di equipollenze con altre specialità universitarie-ospedaliere, diminuendo in molte regioni le possibilità di lavoro per chi ha scelto di formarsi per lavorare sul territorio.

Pare dunque che non sia sufficiente tenere aperte come porte d’accesso alla MG quella degli equipollenti, quella dei soprannumerari, quella degli optanti, quella dei medici militari. Vogliamo davvero aprirne un’altra agli specialisti (internisti, gastroenterologi o geriatri, etc.) spostando sempre più in là il momento dell’accesso alla Professione in MG?!

 

Ci rendiamo conto di che impatto avrebbe sulle regioni del CENTRO-SUD?

Invito i colleghi a conservare un minimo di memoria storica rispetto ad eventi anche recenti e a dare meno credito agli slogan.

Giulia Zonno

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