Come sempre si è riusciti a far passare, soprattutto tra i giovani, il messaggio che la possibile soppressione dell’ONAOSI sia un evento positivo ed auspicabile: alla fine sembra sia giusto chiudere un “carrozzone” che tra l’altro tutti i mesi, nella fastidiosa sezione delle ritenute, porta via dei soldi.
Purtroppo quello che non viene detto è che essenzialmente con questa manovra verrebbe inglobata nell’INPS una fondazione privata centenaria, l’ONAOSI, che si potrebbe sinteticamente descrivere come quell’ente che si occupa di raccogliere i nostri contributi per assistere gli orfani di Medici, Veterinari, Farmacisti ed Odontoiatri. I contribuenti si distinguono in “obbligatori”, ovvero tutti i sanitari dipendenti pubblici iscritti ai rispettivi Ordini professionali di appartenenza, e “volontari”, cioè tutti gli altri sanitari laureati in Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Farmacia, iscritti agli Ordini professionali di appartenenza ma non dipendenti pubblici, entro 5 anni dal conseguimento della laurea.
La frammentazione della professione è una delle cause del suo declino e l’ondata di quella che si sta rivelando come una “cultura antisindacale” non sta migliorando di certo la situazione.
Il risultato? Si viene privati giorno dopo giorno, un poco alla volta, dei nostri diritti.
Purtroppo la futura generazione di Medici rischia di essere più povera della precedente, che a sua volta era già stata impoverita rispetto alla precedente ancora. Se cento anni fa i colleghi che ci hanno preceduto hanno pensato alla creazione di tale fondazione, pur godendo di qualche privilegio in più rispetto ad oggi, sfugge il motivo per cui adesso noi dovremmo privarcene.
Da un lato come giovani medici esprimiamo parere favorevole nei confronti di modifiche che possano condurre a una riorganizzazione e ad un miglioramento dell’efficienza dell’ente, ma non comprendiamo come mai si voglia togliere alle future generazioni di medici uno strumento di tutela e solidarietà come l’ONAOSI. Sarebbe ad esempio auspicabile una modifica dell’art.24 comma 1 che cita: “..per i sanitari neoiscritti rispettivamente agli Albi provinciali dei medici chirurghi, odontoiatri, medici veterinari e farmacisti, è ammessa la facoltà di iscriversi come contribuenti volontari entro 5 anni dalla data di prima iscrizione all’albo. Trascorso inutilmente tale termine, la domanda di iscrizione volontaria non è accoglibile.”
Riteniamo infatti che ai fini di una maggiore adesione all’ente sia da procrastinare tale periodo di iscrizione ad un periodo più esteso per i contribuenti volontari in quanto, in questo momento storico, la mancanza di investimenti nella formazione post-lauream ed in particolar modo nella medicina generale, crea una sorta di “limbo” in cui non tutti i colleghi riescono a trovare collocazione nell’ambito lavorativo con la stessa facilità di un tempo e soprattutto come dipendenti, con tutto ciò che questo comporta anche dal punto di vista economico.
Siamo molto preoccupati e non comprendiamo le motivazioni della proposta che intende sopprimere l’ente ed accorpare le sue funzioni in seno all’INPS e riteniamo che tale iniziativa possa nel medio lungo termine privarci di alcuni diritti sociali raggiunti con difficoltà.
Per noi giovani questa iniziativa rappresenta l’ennesima beffa. Siamo già stati condannati da decenni di politiche sbagliate e non lungimiranti a vivere nell’incertezza di un precariato professionale con stipendi che non sono più “quelli di una volta”. Con tale iniziativa saremmo costretti a perdere anche la certezza di una sicurezza economica per i nostri figli, nel malaugurato caso ve ne fosse bisogno.
Come Fimmg formazione sentiamo di fare questo appello, sperando di sensibilizzare anche i giovani colleghi, sposati o meno, genitori o meno affinché scendano in campo per non perdere questo fondamentale ente di tutela.
Fimmg Formazione