Specializzazioni Medicina. Fimmg Formazione: “Solidarietà ai colleghi presi in giro nei concorsi”

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Specializzazioni Medicina. Fimmg Formazione: “Solidarietà ai colleghi presi in giro nei concorsi”

04/11/2014


“Non può che suscitare sdegno la notizia delle gravi irregolarità nello svolgimento del concorso nazionale delle specializzazioni universitarie”. Lo ha dichiarato Giulia Zonno, segretaria nazionale Fimmg Formazione, secondo la quale la realizzazione di questo concorso in mano al Miur ha esteso sul territorio nazionale problemi già presenti con le precedenti modalità d’esame.La mobilitazione dei giovani, culminata nell’occupazione virtuale di diversi Ordini dei Medici a sostegno delle legittime aspettative dei neolaureati per un rapido inserimento nella formazione post laurea, ha raggiunto un primo significativo risultato: il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato il Decreto che proroga fino a 60 giorni il termine per lo scorrimento delle graduatorie degli idonei al corso di Formazione Specifica in Medicina Generale.

“Come Fimmg Formazione, esprimiamo solidarietà ai tanti colleghi che si sentono presi in giro dalle modalità con cui sono state condotte le prove del Concorso nazionale per le Specializzazioni Mediche. Non può che suscitare sdegno la notizia delle gravi irregolarità nello svolgimento del concorso nazionale delle specializzazioni universitarie”. È quanto afferma Giulia Zonno, segretaria nazionale Fimmg Formazione, che inoltre spiega: “Non più tardi di una settimana fa si prospettava il concorso nazionale come l’unico metodo meritocratico di accesso al quale avrebbe dovuto, secondo alcuni, adeguarsi anche il sistema d’accesso alle scuole regionali di Medicina Generale; ma appare ovvio che la realizzazione di questo concorso in mano al Miur non fa altro che estendere sul territorio nazionale problemi che ci sono sempre stati anche con le precedenti modalità d’esame, ovvero la mancanza di trasparenza e l’incertezza della capacità valutativa del candidato, oltre che aumentare i costi a carico dei giovani medici costretti a spostarsi più volte nelle sedi per l’esame e probabilmente anche a migrare da una regione all’altra con tutti i problemi che ne conseguono”.

“L’ingresso alle scuole di Medicina Generale – prosegue Zonno – non potrebbe mai giovarsi di un tale sistema, e le esigue retribuzioni non permetterebbero in nessun modo ai medici di sostenere le spese dei trasferimenti per la frequenza in altra regione. I corsi regionali possono essere migliorati nella didattica e nell’organizzazione, ma appare chiaro come sia fondamentale che un medico di famiglia si debba possibilmente formare nel territorio in cui poi lavorerà conoscendone la rete organizzativa e sociale, oltre che specificità legate alla configurazione geografica e alle tradizioni e abitudini dei suoi conterranei”.

“I medici vanno formati secondo le necessità del sistema e nel contesto lavorativo più appropriato, ma il sistema non può andare avanti a colpi di ricorsi che fanno ormai leva su imprecisioni e disguidi organizzativi che necessariamente devono essere azzerati” sottolinea Caterina Marcucci, vicesegretaria nazionale Fimmg Formazione, che aggiunge: “La mancanza di attenzione nell’organizzazione degli esami di ingresso alle scuole di specializzazione e più in generale nella programmazione del fabbisogno dei Professionisti non può essere tollerata, perché qui si gioca con il futuro lavorativo di tanti colleghi. La programmazione delle borse/contratti disponibili è necessaria per non creare tra qualche anno sottooccupazione e disoccupazione in determinate branche specialistiche, e in base ai nostri studi sappiamo che il numero totale delle borse di medicina generale andrebbero aumentate e distribuite con più attenzione nelle diverse regioni secondo le previsioni dei pensionamenti”.

 

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