Sindrome di Asperger

In occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger, 18 Febbraio

La sindrome di Asperger (AS) prende il nome dal medico Hans Asperger che, per primo la descrisse nel 1940 in un gruppo di bambini con particolari comportamenti, nell’interazione sociale, nelle abilità comunicative e negli interessi, definendoli i “piccoli professori”. Con l’introduzione del DSM-V, la AS è stata inclusa nella classificazione dei disturbi dello spettro autistico (ASD) con una particolare nota quale “autismo ad alto funzionamento”.

L’incidenza della AS è in continuo aumento in tutto il mondo, in particolare colpisce lo 0,02-0,03% dei bambini di età compresa tra i 4-11 anni e si manifesta largamente nel sesso maschile.

L’eziologia della AS ancora oggi è un territorio fertile di ricerca, tuttavia si è arrivati alla conclusione che fattori genetici e ambientali concorrono all’insorgenza della sindrome.

Il bambino AS clinicamente presenta la triade deficitaria del neurosviluppo, che si manifesta con:
•  Difficoltà comunicative (una comunicazione non verbale basata sulle espressioni facciali, il contatto visivo e i gesti ripetitivi-stereotipati);
•  Difficoltà comportamentali: (il ritardo dell’acquisizione delle competenze motorie rende questi bambini “goffi”);
•  Difficoltà emotive (spesso considerati insensibili, isolati, incapaci di relazionarsi con i pari e scarsamente ironici);
Con l’avanzare dell’età insorgono comorbilità come il disturbo ossessivo-compulsivo, la sindrome di Tourette, le alterazioni della quantità e qualità del sonno e il disturbo ansioso-depressivo.

La diagnosi viene condotta da un team interdisciplinare costituito dal neuropsichiatra infantile, psichiatra, genetista, logopedista. Si fa diagnosi di AS quando vengono soddisfatti i seguenti criteri:
1. almeno due sintomi di compromissione dell’interazione sociale e almeno uno dei sintomi di comunicazione di comportamento stereotipato;
2. anomalia nella interazione sociali, gioco simbolico con esordio prima dei 3 anni;
3. criteri diagnostici per ASD non soddisfatti, in quanto non si evidenzia un ritardo cognitivocomunicativo. Il gold standard è rappresentato da una intervista semi-strutturata ai genitori e un dialogo con il bambino basato sul gioco.

Approccio terapeutico nel bambino con AS:
farmacologico: risperidone,aripiprazolo e inibitori selettivi della ricaptazione della seretonina.
non farmacologico:
– basato sulla terapia cognitivo comportamentale volta a migliorare il deficit socio-comunicativo;
– la logopedia per arricchire il vocabolario e migliorare il lessico;
– la fisioterapia volta a correggere la coordinazione motoria, la postura e l’equilibrio;
– la terapia occupazionale volta a migliorare l’istruzione, la socializzazione e l’interazione sociale;
– infine dalle ultime ricerche scientifiche è stato osservato che il trapianto di microbiota fecale (FMT) può rapprensentare una alternativa terapeutica, in quanto il tratto Gatro-Intestinale (GI) e il Sistema Nervoso Centrale (SNC) sono in completa interazione funzionale.

 

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